Il vertice a l’Aja. Mark Rutte, il Segretario della NATO, alza i toni, ma solo quelli, come ben sa il povero Presidente Volodymyr Zelensky: “Siamo pronti a soffrire e morire insieme”. Parole degne dell’attuale Poliziano-Starace della NATO che, non contento delle ben misere figure a più riprese collezionate, ha poi continuato dicendo: “Signor Presidente, caro Donald, congratulazioni e grazie per la tua azione decisa in Iran, è stata davvero straordinaria, qualcosa che nessun altro ha osato fare. Ci rende tutti più sicuri. Stasera a l’Aja stai volando verso un altro grande successo. Non è stato facile, ma lo abbiamo portato tutti a firmare per il 5%! Donald, ci hai condotto verso un momento davvero, davvero importante per l’America, l’Europa e il mondo. Otterrai qualcosa che nessun presidente americano da decenni è riuscito a realizzare. L’Europa contribuirà alla grande, come dovrebbe, e sarà la tua vittoria. Buon viaggio e ci vediamo alla cena di Sua Maestà”.
Se ancora vi era qualche residuo dubbio che fosse necessario rifondare la NATO, Mark Rutte ha provveduto a fugarlo in mondovisione per la gioia di Mosca e di Beijing.
Mai l’Europa è riuscita in precedenza a mostrare tanta pochezza. Mai tanta mediocrità. Mai tanto servilismo inconcludente. Mai tanta assenza di idee. Mai tanta mancanza di buon gusto. Mai tanta ipocrisia. Mai tanta inaffidabilità. Mai tanta spudoratezza. L’incontro de l’Aja resterà nei decenni a venire a simboleggiare il totale fallimento dell’Europa che a questo punto è palesemente una mera astrazione geografica con buona pace dei vari Macron, Starmer, Merz e Meloni.
Un tempo oramai lontano il sommo Dante parlando dell’Italia ebbe a scrivere:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!”
Parole forti ed attualissime che bene si attagliano, a ben guardare, a questa Europa.