Come funzionerà la frontiera tra Gb e Ue dal gennaio 2021?
Neppure Covid-19 è riuscito a fermare la Brexit che avanza imperterrita, ignorando qualsiasi tipo di crisi sia essa economica che sanitaria. Il governo britannico ha intensificato i preparativi per la fine del periodo di transizione pubblicando un modello operativo di frontiera. Dettagli su come funzionerà il confine GB-UE e azioni da intraprendere da parte di commercianti, trasportatori e passeggeri sono stati annunciati lo scorso 8 ottobre.
ID abolite
All’inizio del 2020 ben 705 milioni di sterline sono stati stanziati dal governo per le nuove regole che le infrastrutture e la tecnologia frontaliera dovrà introdurre a partire dal 2021. La pubblicazione attuale permetterà agli operatori del settore di organizzarsi in base ai cambiamenti e le opportunità necessarie a seguito dell’uscita dal mercato unico e dall’unione doganale dell’UE da parte della Gran Bretagna. Tali norme saranno necessarie indipendentemente che vi sia un accordo commerciale o meno con l’Europa.
In particolare, gli autotrasportatori avranno bisogno di un permesso di accesso del Kent (Kent access permit) per procedere al confine, mentre l’uso delle carte d’identità nazionali dell’UE, dello SEE e della Svizzera non saranno più accettabili per i viaggi nel Regno Unito, inclusi i conducenti, a partire da ottobre 2021.
I punti salienti delle nuove modalità frontaliere inerenti i commerci GB-UE:
- Controlli sulle merci più intensi una volta entrati nel confine UK.
- I soli passaporti saranno richiesti per l’ingresso nel Regno Unito a partire dall’ottobre 2021 poiché il governo abolirà gradualmente l’uso delle carte d’identità nazionali dell’UE, dello SEE e della Svizzera come documento di viaggio valido per l’ingresso nel Paese. Le carte d’identità sono tra i documenti meno sicuri visti al confine e la fine del loro utilizzo rafforzerà la sicurezza del Regno poiché il Paese riprenderà il controllo dei suoi confini alla fine del periodo di transizione.
- Conferma, dopo un ampio impegno con l’industria, che un permesso di accesso nel Kent sarà obbligatorio per i mezzi pesanti che utilizzano i brevi attraversamenti del canale dello stretto nel Kent. Il servizio di “Check HGV” o mezzi pesanti, consentirà agli autotrasportatori di verificare se dispongono della documentazione doganale corretta, permettendogli di ottenere il permesso sopracitato.
Assoluto sostegno agli intermediari doganali
Ad oggi, il governo britannico ha fornito finanziamenti per oltre 80 milioni di sterline per sostenere il settore degli intermediari doganali attraverso formazione, nuove tecnologie informatiche e reclutamento. Inoltre, ha annunciato che eserciterà un’esenzione nell’ambito delle norme sugli aiuti di Stato dell’UE per aumentare la quantità di sostegno a cui le imprese possono accedere dal regime di sovvenzioni doganali.
Il commercio britannico viene prima
Il cancelliere del ducato di Lancaster, Michael Gove, ha dichiarato: “Il nostro modello operativo di frontiera fornisce ulteriori dettagli su come funzionerà il confine GB-UE dopo la fine del periodo di transizione, il 31 dicembre, e le azioni che i commercianti, i trasportatori e i passeggeri devono intraprendere. A meno di tre mesi dalla scadenza, le imprese devono prepararsi subito alle nuove procedure, indipendentemente che ci sia o meno un accordo commerciale con l’UE, in modo da poter cogliere le significative opportunità che si prospettano”.
Il ministro dell’Interno, Priti Patel, ha aggiunto: “Al termine del periodo di transizione, avremo il controllo dei nostri confini e forniremo il nuovo sistema di immigrazione basato su punti più solidi ed equi. Il nostro modus operandi permetterà di tratterà allo stesso modo persone provenienti da ogni parte del mondo”.
E per l’amministratore delegato di RHA (Road Haulage Association), Richard Burnett, “è fondamentale che autotrasportatori e commercianti facciano tutto il possibile per prepararsi alle nostre nuove relazioni commerciali con l’UE. Se la documentazione non sarà corretta, la merce non attraverserà il confine per entrare in UK”. Infine, il direttore della politica britannica di logistica, Elizabeth de Jong, ha evidenziato come “la chiarezza sugli accordi commerciali a partire dal 1 ° gennaio 2021 deve essere accolta con favore dalle imprese di logistica ed è fondamentale che tutte le imprese commercianti con l’UE utilizzino questa guida per assicurarsi che il proprio personale e i propri sistemi siano pienamente preparati”.
Una Brexit, dunque, che si prefigura sempre più hard e il cui unico pensiero, nel campo frontaliero doganale è il commercio britannico. Ma come risponderà Bruxelles?