Le violazioni di segreti di Stato, le intercettazioni telefoniche, il terrorismo cibernetico, le cyber war condotte da gruppi di hackers pilotati da gruppi criminali e organizzazioni terroristiche estremiste, sono solo alcune delle attività criminose che quotidianamente si consumano nel mondo virtuale. La questione della cyber security non investe soltanto la vita e la privatezza delle informazioni del singolo cittadino ma è una problematica che assume una enorme rilevanza anche per tutte le nazioni del pianeta. Le aziende, le istituzioni e soprattutto i cittadini devono prendere coscienza della pericolosità di ciò che è definito come ecosistema digitale, come un l’habitat tecnologico in cui l’individuo del terzo millennio sta trovando una nuova dimensione. La violazione dei diritti civili, il condizionamento psicologico nei social network, il furto di identità digitali, il cyber terrorismo, sono solo alcuni dei cyber crimes che stanno mettendo in serio pericolo la stabilità e la sicurezza delle popolazioni mondiali.
In quello che è un mondo sempre più ‘online’, dove le informazioni trasmesse in tempo reale rappresentano il vero combustibile di quel motore in grado di generare tutti gli eventi che influenzano i settori dell’economia, della politica e della finanza, il contenitore informativo della Rete, rappresenta il vero strumento di potere del terzo millennio. Soprattutto nell’ultimo decennio, grazie alla diffusione di strumenti tecnologici avanzatissimi ed economicamente accessibili alle masse, e anche in funzione della inarrestabile ascesa esponenziale dei social network, il tessuto sociale mondiale ha subìto un’inaspettata trasformazione, facendo diventare tutti noi ‘individui digitali’ costantemente online, interconnessi all’interno di quel mondo virtuale in cui stiamo trasferendo le nostre stesse esistenze reali. Per questo motivo è opportuno prestare la massima attenzione alla tutela delle proprie informazioni in Rete, sia mediante l’adozione di regole comportamentali nel mondo virtuale, sia con l’apprendimento di quelle best practices che possono consentirci di comprendere come utilizzare in sicurezza gli innumerevoli strumenti tecnologici con cui interagiamo.
Di questo si è parlato Il 27 maggio a Chieti durante la decima edizione dell’Ict Security Day, una giornata ideata già dieci anni fa dal professor Antonio Teti dell’Università di Chieti-Pescara. Tra gli altri sono intervenuti Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Antonello Giacomelli, vice ministro sviluppo economico-comunicazioni, Giuseppe Esposito, vice presidente del Copasir, e Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia. La finalità è quella di diffondere una conoscenza ad ampio spettro su una molteplicità di tematiche: dal corretto utilizzo degli strumenti digitali fruibili in Internet, alla comprensione dello stato dell’arte della sicurezza informatica, dalle testimonianze di autorevoli protagonisti del mondo del Cyberspazio, fino alle visioni prospettiche di analisti ed esperti di geopolitica.