“I cinesi che fuggono dalle persecuzioni religiose e vengono in Italia pensando che il centro della cristianità concederà facilmente l’asilo restano amaramente delusi”. Lo ha detto in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati a Roma, che si è tenuta nei giorni scorsi, il sociologo torinese Massimo Introvigne, direttore del Cesnur, Centro studi sulle nuove religioni. L’incontro è stato sostenuto dal senatore di Forza Italia, Lucio Malan, e dai deputati Gessica Rostellato e Luigi Lacquaniti.
Lo studio del Cesnur
Nella sua relazione Introvigne ha proseguito dichiarando che “alcuni Paesi non riconoscono ai membri della Chiesa lo status di perseguitati, e quindi di rifugiati, quando chi fa parte di questa religione va in prigione risulta dalle stesse leggi cinesi”.
Secondo lo studio del Cesnur, in Canada quasi il cento per cento delle domande di asilo dei membri della Chiesa è accolto, negli Stati Uniti le cose vanno lentamente ma almeno nessuno è rifiutato. Invece, in Italia solo il 10% delle domande esaminate è stato accolto: venti persone, contro 183 rifiutate, mentre 419 casi sono ancora pendenti. Va anche peggio nella vicina Svizzera, dove tutte le domande esaminate (26) sono state rifiutate ed è già accaduto che una fedele sia stata messa su un aereo per la Cina, dove all’aeroporto è stata immediatamente arrestata. In totale, in netto contrasto con Stati Uniti e Canada, su 1754 domande di asilo l’Europa ne ha accolte solo 98 e rifiutate 780 (le altre sono sotto esame).
“Chiamando le cose con il loro nome – ha proseguito Introvigne- siamo di fronte a una vergogna, forse dovuta a pressioni politiche o economiche delle autorità cinesi, che quando mi hanno invitato mi hanno chiaramente spiegato che per loro impedire che sia riconosciuto a loro concittadini lo status di rifugiati per motivi di persecuzione religiosa è una priorità (ogni domanda accolta conferma che la persecuzione esiste). Convenzioni internazionali che l’Italia ha firmato stabiliscono chiaramente che per ottenere lo status di rifugiati non è necessario dimostrare di essere stati personalmente perseguitati, basta un ‘fondato timore di persecuzione’ che per la Chiesa di Dio Onnipotente è assolutamente ovvio. Abbiamo insistito sulla Chiesa di Dio Onnipotente- ha concluso- perché dal punto di vista dei numeri è il caso più evidente. Ma hanno gli stessi problemi profughi delle ‘Chiese domestiche’ protestanti che, benché non siano considerate ‘Xie Jiao’, sono accusate di non essere ‘sinicizzate’ e chiunque si trovi nella lista degli ‘Xie Jiao’. Lo so, per alcuni cristiani queste nuove religioni cinesi sono eretiche. Ma anche l’eretico va salvato dal rischio, se torna in patria, di essere bruciato”.
I dati del Cesnur
Introvigne ha fornito, inoltre, dati di una ricerca del Cesnur e dell’organizzazione belga Droits Humains sans Frontières su un caso emblematico, quello della Chiesa di Dio Onnipotente.
“Senz’altro un nuovo movimento religioso -spiega il sociologo- che crede che Dio sia tornato sulla Terra e sia la loro fondatrice, che vive in esilio negli Stati Uniti. Ma un movimento pacifico. In Cina, io e un paio di colleghi americani, abbiamo chiesto alle autorità i documenti sui crimini di cui la Chiesa è accusata, compreso l’omicidio di una donna in un McDonald’s a Zhaoyuan nel 2014, una storia rilanciata dalla Bbc e che ha fatto il giro del mondo”.
Il sociologo torinese ha poi voluto specificare di aver lavorato solo su documenti di fonte governativa concludendone che il crimine è stato commesso da un gruppo diverso, anche se con un nome simile.
“La Chiesa di Dio Onnipotente non c’entra”, ha dichiarato.
“Ma il crimine, e altri che appartengono anch’essi alla categoria delle fake news, sono stati usati per giustificare una persecuzione iniziata molti anni prima, con arresti nell’ordine delle decine di migliaia, accuse credibili di tortura e una trentina di morti sospette in carcere”, ha aggiunto.
Perchè Massimo Introvigne
Il sociologo che nel 2017 è stato invitato due volte dal governo cinese per discutere con esperti locali la situazione delle religioni in Cina ha presentato una ricerca inedita sui profughi ‘religiosi’ cinesi in Europa e ha spiegato che il meccanismo repressivo si basa su due parole che vanno esattamente comprese, ‘sinicizzazione’ e ‘Xie Jiao‘.
“Per sinicizzazione non s’intende che una religione dev’essere diretta da cinesi, ci sono movimenti locali totalmente cinesi che sono però perseguitati. Significa che deve accettare di avere dirigenti nominati dal Partito Comunista. E ‘Xie Jiao’ è spesso tradotto con ‘sette’ ma è un’espressione che risale all’epoca Ming e indica ‘insegnamenti eterodossi’ disapprovati dal governo”, ha spiegato Introvigne.
“Le liste degli ‘Xie Jiao’ esistono da trecento anni e ci si entra e ci si esce per motivi spesso politici. Ma- ha continuato- non è una questione teorica: in base all’articolo 300 del Codice Penale cinese chi svolge attività in uno ‘Xie Jiao’ prende fino a sette anni di prigione, e la pena è spesso aumentata con le aggravanti”.
Durante la conferenza Introvigne ha annunciato la fondazione di una nuova organizzazione, l’Osservatorio internazionale della libertà religiosa dei rifugiati (Orlir), che si occuperà esclusivamente di rifugiati per ragione di persecuzione religiosa, di qualunque fede e nazionalità, rivendicando e tutelando i loro diritti.
Comunicato Stampa