a cura di Raja
Un altro fermo per terrorismo a distanza di pochi giorni. Dopo i due egiziani individuati il 12 maggio scorso, l’antiterrorismo francese ha intercettato un altro uomo. Si tratterebbe di un ceceno trovato in possesso di materiale elettrico. L’uomo, sulla cinquantina, è stato fermato sabato alla stazione ferroviaria di Marsiglia. Alcuni viaggiatori, insospettiti dal suo atteggiamento, lo hanno segnalato alla polizia. Una volta intercettato dagli agenti, il soggetto avrebbe rifiutato di fornire le sue generalità. Stando a quanto riportato da Le Parisienne, il materiale elettrico trovato in possesso dell’uomo, non sarebbe stato esplosivo, ma poteva essere usato per assemblare un ordigno. L’allarme resta comunque alto, anche in considerazione dell’ultimo attacco avvenuto a Parigi il 13 maggio scorso proprio ad opera di un ceceno.
L’attentato sventato a Parigi
Il 12 maggio scorso, invece, due fratelli di origini egiziane sono stati sottoposti a fermo a Parigi a seguito di una perquisizione nella loro abitazione effettuata dalle autorità francesi che, intercettando le loro conversazioni su Telegram, l’applicazione prediletta dagli jihadisti per lo scambio di messaggi criptati, avevano scoperto la loro intenzione di compiere un attentato.
I due 30enni fermati si apprestavano a colpire con un composto di esplosivo e veleno di ricino, un acido che provoca gravi intossicazioni di cui è sufficiente anche un minimo quantitativo di polvere purificata per uccidere una persona adulta.
Uno dei due egiziani fermati è stato arrestato per terrorismo, mentre, il fratello è stato rilasciato in quanto non risultato coinvolto nella progettualità terroristica. L’acquisizione di informazioni sui social è risultata determinante al fine delle indagini, consentendo un tempestivo intervento degli agenti anche grazie alle nuovi leggi in materia di terrorismo. L’operazione è stata resa possibile dall’attuazione di una nuova legislazione relativa alla sicurezza nazionale decretata il 30 ottobre scorso da Emmanuel Macron a seguito della quale si è dichiarato concluso lo stato di emergenza nel paese transalpino.
La legge 1510
La legge 1510 prevede un ampio sistema di controllo parlamentare, ma soprattutto nuove disposizioni per i servizi dell’antiterrorismo e dell’intelligence in materia di intercettazioni e di sorveglianza elettronica. Viene consentito, inoltre, ai prefetti di poter stabilire perimetri di sicurezza per qualunque evento pubblico con annesse perquisizioni agli ingressi e la polizia di frontiera potrà effettuare controlli sulle identità non solo nei porti e aeroporti internazionali, ma anche nel raggio di 20 chilometri fermando i sospetti fino a 12 ore, anzichè le precedenti 6. Le compagnie aeree potranno esibire alle autorità le informazioni personali dei passeggeri e per quanto riguarda i luoghi di culto, se finora era possibile ordinarne la chiusura solo con riscontri di tipo apologetico, ora viene consentita la chiusura fino a 6 mesi anche per la sospetta diffusione di propaganda di ideologie connesse al terrorismo.
La riforma inerente le perquisizioni, chiamate “visite domiciliari”, ne consentirà direttamente al prefetto la loro disposizione, dietro l’approvazione di un giudice e, tranne che per i pericoli immediati, non potranno svolgersi di notte.
L’attendibilità e l’efficacia della nuova legge emanata dal presidente francese, trova conferme dei dati elaborati dalla Commissione di controllo per le tecniche di intelligence, da cui si rileva che in Francia risultano 21.386 persone sottoposte ad almeno una misura di sorveglianza da parte dei servizi di intelligence nel 2017 e, tra queste, 9157 soggetti (il 42,8%) sottoposti a misure di controllo per la prevenzione del terrorismo.