Sostengo da anni che l’Italia sarebbe uscita dal giogo dell’euro non da sola, ma grazie allo zio d’America. Oggi con Trump – o meglio senza Obama e soprattutto senza Hillary Clinton – ci siamo. Sottolineo che il mio non è livore contro la Germania, c’è da essere increduli su come una cultura così raffinata come quella germanica possa aver fatto ripetuti e tracotanti errori: ad esempio l’euro austero. Non si poteva gestirlo peggio, sono riusciti a far emergere tutti i difetti germanici ben riassunti nella perfida gestione del debito greco, altro che Ue solidale. Ancora una volta (oggi con l’euro) la Germania tenta di comandare il continente europeo. Per tale scopo è arrivata a concedere, di concerto con i sodali francesi, un Nobel preventivo ad Obama per rabbonirselo dall’inizio e permettere a Berlino di far carne da macello dei principi dei padri fondatori dell’Unione Europea.
Perchè dico questo proprio ora? Semplice: oggi si è raggiunto un accordo per l’elezione a presidente tedesco di Steinmeier, che sostituisce Gauck. Si, proprio lo Steinmeier che aveva dato dei guerrafondai agli statunitensi per le le loro provocazioni alla Russia via Nato. La sfida è aperta.
Primo punto: gli Usa faranno la pace con la Russia, ovvero la finzione del contenimento tedesco su cui Berlino ha costruito la sua forza diplomatica negli ultimi 10 anni verrà meno. Secondo punto: i periferici verranno messi in condizione di reagire al giogo eurotedesco. Terzo punto: prima di fare questo bisognerà disinnescare l’euforia sui mercati che, così facendo, vorrebbero impedire l’implementazione delle policies di Trump. Quarto punto: l’Unione Europea si romperà trasformandosi in un equilibrio bi-polare che permetta agli Usa di ottimizzare l’impiego di risorse in Europa, di fatto concentrandosi sullo scacchiere Mediterraneo centralizzando l’impegno in Italia. Si ricordi solo che il Belpaese è molto ben rappresentato nella squadra di Donald J. Trump. Pensiamo ad esempio a Rudy Giuliani e a Chris Christie, oltre ai comandi militari Nato in Europa che sono per 2/3 filo italiani, diciamo così.
Il terzo punto è il più complesso da comprendere. Oggi i mercati salgono grazie agli acquisti delle banche centrali non Usa. Perchè le banche centrali straniere sostengono i corsi? Semplice, da una parte perchè così facendo sostengono il dollaro, ossia uccidono la competitività Usa che invece avrebbe bisogno di un dollaro debole. Poi, rendono arduo eliminare il difetto congenito dei mercati attuali: i QEs che ormai sono inutili se non per far arricchire una parte risibile della popolazione mondiale (le elites rappresentate da Hillary Clinton a cui i banchieri centrali, dopo 8 anni di presidenza Obama, sono indiscutibilmente allineati) a danno soprattutto della classe media. Ben sapendo che con le borse altissime la fine del QEs porterà ad un conseguente crollo azionario, tutto sarà più difficile nella mente di chi ha ingegnerizzato questa salita di borsa negata dai fondamentali.
Chi scrive ritiene che coloro che vogliono tenere forzatamente assieme l’Unione Europea, e quelli che stanno manipolando le borse per rendere più arduo al presidente Trump il lavoro di correzione delle storture Dem, coincidano. Corrispondono gli interessi franco-tedeschi interessati ad una rottura dell’euro. Anche perchè rompere l’euro significherebbe andare contro a quel coacervo di interessi di casta ben riassunti nelle aristocrazie governative europee che ben poco hanno a che spartire con il trumpismo e soprattutto con i suoi “rozzi” elettori. Tutto torna.
L’italeave nè è una semplice conseguenza, oggi stiamo semplicemente caricando la molla. Ad esempio, il Target2, meccanismo di compensazione dei flussi di cassa che misura la fuga dei capitali, dall’Italia verso la Germania, è a livelli più allarmanti che nel 2012. Nel contesto attuale il rischio maggiore per la stabilità mondiale è, secondo lo scrivente, condensata nella reazione degli sconfitti mirata ad evitare che Trump divenga formalmente presidente, e che possa mettere in atto le policies in cui crede e che servono all’America. Le proteste di piazza da parte di dimostranti anti Trump pagati 15 dollari l’ora sono lì a dimostrarlo. Pagati da chi?