Criminalità, violenza e povertà assoluta: il fallimento dell’esperimento sociale di pacificazione delle favelas all’indomani delle Olimpiadi. E’ quanto emerge da “Crimine e favelas”, opera del giornalista Luigi Spera (edito da Eiffel Edizioni), un saggio-inchiesta che ricostruisce in maniera dettagliata la realtà delle favelas di Rio de Janeiro. Un’interessante manuale di studio per addetti ai lavori ma anche per curiosi e neofiti del tema. Il testo è suddiviso in due parti. La prima di saggistica vera e propria e di ricerca storiografica, in cui si ricostruisce la nascita del fenomeno “favela” dal punto di vista storico, urbanistico, sociale ed economico, sottolineando le varie iniziative pubbliche portate avanti tra preconcetti e opportunismo della classe politica, razzismo ed esclusione sociale. La seconda parte invece, ascrivibile al giornalismo d’inchiesta, da un lato riporta la storia della formazione dei “comandos” criminali (Comando Vermelho su tutti), dall’altra racconta le dinamiche di occupazione delle favelas da parte delle organizzazioni criminali della zona, dedicando ampio spazio al fenomeno delle milizie, gruppi formati da militari, poliziotti, pompieri in servizio o riformati, che contendono spazio ai criminali “tradizionali”. Il testo analizza anche le delicate tematiche di pubblica sicurezza, affidando a dati, statistiche e interviste le ricostruzioni storiche della violenza istituzionale in quei territori, partendo dall’aggressività dei colonizzatori portoghesi e arrivando ai nostri giorni. E’ qui che i numeri vengono fuori in modo poderoso: i 60mila omicidi all’anno nel Paese, il profilo delle vittime (giovani e neri per l’80%), e la letalità della polizia: nel caso di Rio de Janeiro responsabile del 15 o del 20% delle morti totali. Le istituzioni con prerogativa di sviluppo delle politiche di pubblica sicurezza e le forze dell’ordine (polizia militare e polizia civile) vengono pesantemente esposte alla critica, grazie alla ricca documentazione riportata. Soprattutto per violenza, impunità, incapacità investigative e dilagante corruzione.
Pacificazione delle favelas: un complesso piano di riconquista
Uno dei punti chiave affrontati nel testo riguarda il delicato tema della “pacificazione” delle favelas. Un complesso piano di riconquista delle comunità attraverso lo strumento bellico e la militarizzazione delle stesse. Anche in questo caso sono numerosi gli episodi riportati, i dati statistici e le interviste: dai vertici della polizia ai comandanti delle Unità di Pacificazione, dagli attivisti ai residenti delle favelas. Ne viene fuori un quadro critico molto complesso nel quale l’autore prevede di fatto il fallimento del processo, cosa che avverrà effettivamente dopo le olimpiadi e a pochi mesi dalla pubblicazione del testo (maggio 2016). Grande interesse rivolto dall’autore, inoltre, alla speculazione economica portata avanti in occasione delle olimpiadi e che ha visto le favelas finire al centro di un processo di valorizzazione i cui effetti sono ancora evidenti per i residenti delle aree carenti della città, così come di tutti gli altri carioca. La denuncia della presenza del rischio corruzione dietro la costruzione e la sovrafatturazione di opere immobiliari e infrastrutturali legate o meno alle olimpiadi: tutti fenomeni confermati dai fatti successivi alla pubblicazione del testo. In particolare da indagini che solo dopo la fine dell’appuntamento olimpico hanno portato all’arresto di molti personaggi presenti narrati tra le pagine di questa inchiesta.