L’autotrasporto e le mafie che non vediamo. “E’ in modo losco e prepotente che i clan malavitosi si radicano nell’economia globale. L’autotrasporto è una settore a rischio, dobbiamo stare attenti ai boss di oggi perché sono persone comuni, insospettabili”. Inizia così il duro attacco contro le infiltrazioni mafiose da parte della presidente della Cna-Fita, Cinzia Franchini.
‘Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra si sono accordate per gestire e controllare insieme migliaia di camion che ogni giorno attraversano l’Italia.
Che il nord fosse indenne dalle infiltrazioni lo pensavamo. Purtroppo, con il tempo, abbiamo scoperto che anche lì, nel mondo della logistica, i radicamenti mafiosi si insediano. Sempre più silenziosi, sempre più insospettabili, questi imprenditori di clan malavitosi si aggirano nei nostri trasporti.
Armi, droga, medicinali di contrabbando, tratta di immigrati e ancora petrolio e tante altre attività illecite. Sono queste le varie merci, e non solo, coinvolte nelle tratte gestite da clan di ‘ndrangheta e cosa nostra e camorra.
Il 90 percento delle merci in Italia viaggia su gomma. L’autotrasporto è un settore molto ricco.
Giorno dopo giorno, i boss/imprenditori tentano di accaparrarsi una bella fetta di torta. Il giro di affari supera i sessanta miliardi l’anno con ben 97mila società che operano nel trasporto nella grande distribuzione in settore pubblico e privato, di piccola media e grande impresa.
Gli strateghi dei clan hanno capitali da investire e armi per imporre regole. Le infiltrazioni avvengono soprattutto tra i settori dell’edilizia e del commercio, coinvolgendo politici, imprenditori, autotrasportatori.
Più è esteso e duraturo il controllo e più l’infiltrazione è ormai consolidata, motivo per cui imprese ed amministratori si adeguano. Un mondo losco, subdolo, dove ogni giorno è una lotta contro l’ingiustizia, contro la calunnia, contro l’arroganza. Una battaglia contro il tempo, a favore della legalità.
Ma come agiscono e come riconoscerli?
‘Ndrangheta e Cosa Nostra sono le più pericolose anime imprenditoriali delle organizzazioni malavitose, interessate ad accaparrarsi ingenti finanziamenti pubblici, attraverso le strutture di servizio (porti, interporti, aeroporti, stazioni…), per poi condizionare il mercato. Una fetta del sistema è contaminata dai radicamenti mafiosi. Trasporti privati, smaltimento di rifiuti tossici e industria petrolifera sono i settori più a rischio. Alcune imprese, con l’aiuto della corruzione, cercano di guadagnare e arricchirsi alle spalle della società che li circonda.
“Il problema è alla base, la corruzione parte dall’istituzione”. Ribadisce Cinzia Franchini.
La mafia si addentra ovunque, non lascia scampo. L’obiettivo è raggiungere il potere assoluto utilizzando tutto i mezzi possibili a disposizione, senza tener conto di famiglie, di amori, di anime, di persone. Nel mondo dell’autotrasporto è facile eludere i controlli: la piccola parte di finanza corrotta, le imprese corrotte, le istituzioni corrotte, gli autotrasportatori corrotti, veicolano, tutti insieme, un sistema criminale.
Come avvengono le infiltrazioni mafiose ela corruzione parte dall’istituzione il modo in cui riconoscerle, lo spiega la presidente della Cna-Fia, Cinzia Franchini.