Più di 60 mila firme sono state depositate dai rappresentanti dell’Unione Camere Penali a Montecitorio a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per separare la carriera tra giudice e pm. “La separazione delle carriere è una riforma che la politica ha accantonato da troppo tempo per timidezza verso la magistratura – ha detto il presidente, Beniamino Migliucci, prima della consegna dei plichi – Non è una riforma contro la magistratura, ma nell’interesse del cittadino, che ha diritto di essere giudicato da un giudice distinto da chi accusa. E’ dunque una riforma che la politica non potrà ignorare”.
Dopo 6 mesi 72 mila firme raccolte in tutta Italia
Un percorso durato 6 mesi che ha visto protagonisti i penalisti italiani e molte figure politiche. Grande soddisfazione è stata espressa da parte dell’organizzazione visto il numero elevato e inaspettato delle firme raccolte. Oltre 72 mila sottoscrizioni in tutta Italia e 60,818 quelle certificate. Più volte è stato sottolineato come questa riforma possa cambiare molti aspetti dei cittadini nei confronti della legge.
Il presidente Beniamino Migliucci ha poi sottolineato come in Italia “abbiamo un’anomalia. Tutto ciò non esiste in altri Paesi in cui vige il sistema accusatorio. E’ una riforma che la politica non può ignorare. Nel 2000, 13 milioni di cittadini andarono a votare al referendum e il 70% disse sì alla separazione delle carriere. La legge non è stata fatta perché ritenuta divisiva o scomoda, ma è necessario assicurare l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati soprattutto da altri magistrati”.