Nuove minacce dagli anarchici che dichiarano di essere pronti ad uccidere. Un volantino dattiloscritto titolato “Per Alfredo Cospito fratello e compagno” e firmato dalla Federazione anarchica informale è stato recapitato in almeno 3 buste gialle, contenenti anche un proiettile, a diverse aziende italiane e a un giornale. “La Fai, federazione anarchica informale, non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture”.
Uno degli obiettivi è un manager Iveco: “Verrà colpito a morte davanti alla famiglia”
Uno degli obiettivi è un manager della Iveco defence Vehicles, con sede principale a Bolzano, che produce anche veicoli per la difesa. Nella missiva, il manager è descritto come”l’anima nera delle operazioni di mercato al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina”. E ancora:”Verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli. Verrà colpito a morte davanti alla famiglia”. Quindi, il rappresentante Iveco sarebbe “il soggetto ideale per la vendetta di Alfredo e di tutti i compagni in carcere. Può essere colpito in qualsiasi momento. Conosciamo le sue abitudini, gli interessi. Non avrà mai pace, ovunque andrà troverà un compagno anarchico pronto a vendicare il carcere di Alfredo e dei compagni. La forza anarchica con le sue articolazioni condurrà una campagna di lotta senza fine contro i servi dell’industria della morte perché per distruggere le aziende bisogna colpire gli uomini”. Nella stessa lettera è presenta anche una chiamata alla mobilitazione rivolta a “tutti i gruppi e i singoli Fai a colpire con ogni mezzo necessario”.
Le lettere minatorie sono ora la vaglio degli investigatori che dovranno stabilire veridicità e autenticità dei documenti sui quali, tra l’altro, nel mittente appare anche il nome di Anna Beniamino, compagna di Cospito e attualmente rinchiusa nel carcere di Rebibbia.
Federazione anarchica informale: chi sono
La Fai, Federazione anarchica informale, viene sancita nel 2003 in occasione della rivendicazione dell’attentato dinamitardo contro l’abitazione dell’allora presidente della Commissione europea, Romano Prodi. È un movimento rivoluzionario con “struttura orizzontale” composta da varie entità di estrazione anarchica caratterizzate da un patto federativo di mutuo appoggio. Le cellule operative, denominate “gruppi di affinità”, sono solite rivendicare le proprie azioni con la sigla della FAI-I accompagnata da quella dello specifico gruppo. Gli anarco-insurrezionalisti della FAI-I hanno così composto un’organizzazione caratterizzata dal sostegno al pensiero anarchico inteso come tendenza alla distruzione dello Stato e del capitale ed “informale” poiché priva di ogni caratteristica associativa o meccanismo burocratizzante.
Questo garantisce alle azioni e alle attività della FAI-I il necessario anonimato e l’indipendenza dei gruppi e dei soggetti che li compongono, per cui non risulta necessario né opportuno che si conoscano tra loro o si organizzino in comune per le azioni, lasciando mano liberà ai componenti di questo movimento.
Nel primo documento titolato “Chi siamo – lettera aperta al movimento anarchico ed antiautoritario” si legge una vera e propria presentazione del neonato gruppo agli anarchici.
La lettera viene inviata per posta alla redazione bolognese del quotidiano “La Repubblica” con apposte le firme di quattro gruppi con sigle tutte precedute dall’acronimo “F.A.I.”: F.A.I./Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare); F.A.I./Brigata 20 luglio; F.A.I./Cellule contro il Capitale, il Carcere, i suoi Carcerieri e le sue Celle; F.A.I./Solidarietà internazionale.
Nel documento vengono specificate le caratteristiche del gruppo, a partire dalla denominazione di Federazione Anarchica Informale.
Il gruppo si definisce, infatti, come una “Federazione”, perché costituita da «gruppi o singoli, donne e uomini, liberi ed uguali accomunati dalle pratiche di attacco al dominio, consci del valore del mutuo appoggio e della solidarietà rivoluzionaria come strumenti di liberazione»; “Anarchica”, perché intende distruggere lo Stato e il capitale «per vivere in un mondo in cui “domini” la libertà e l’autogestione, dove sia possibile ogni tipo di sperimentazione sociale che non comporti lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura. Radicalmente avversi a qualunque cancro marxista… »; “Informale”, perché strumento organizzativo in grado di garantire l’indipendenza e l’ autonomia dei singoli aderenti alla federazione contro i meccanismi autoritari tipici delle organizzazioni gerarchiche o non informali. Perché strumento in grado di proteggerli da «malaugurati casi di infiltrazione o delazione», visto che la conoscenza tra individualità e gruppi aderenti non è obbligatoria («piuttosto, si riconoscono attraverso le azioni compiute e il patto di mutuo appoggio che li lega»). «Inoltre chi fa parte della Federazione Anarchica Informale ne è militante a tutti gli effetti solo nel momento specifico dell’azione e della sua preparazione, non investe l’intera vita e progettualità dei compagni, ciò permette di mettere definitivamente in soffitta ogni specialismo lottarmatista».
Un punto fondamentale viene ritenuto e sottolineato quello del “patto di mutuo appoggio”, definito come «il motore della Federazione Anarchica Informale» ed focalizzato su tre punti chiave la solidarietà rivoluzionaria, le campagne rivoluzionarie e la comunicazione tra gruppi e singoli; questi «diventano vincolanti qualora venga condivisa l’impostazione rivoluzionaria anarchica sopracitata, quindi, quando singoli/gruppi scelgono di divenire parte della Federazione Anarchica Informale».
Nel secondo documento, titolato Operazione Santa Claus, viene comunicato l’avvio della «prima campagna di lotta della Federazione Anarchica Informale».
Pochi giorni dopo, infatti, dopo l’esplosione avvenuta nei pressi di casa Prodi, lo stesso ricevette in casa un pacco incendiario. Nei giorni seguenti altri pacchi bomba giunsero presso diverse istituzioni europee: Banca Centrale Europea, Europol, Eurojust, ufficio al capogruppo del Partito Popolare Europeo, ufficio di un membro del Partito Socialista Europeo.
Sono numerose le azioni rivendicate dalla FAI-I, dalle lettere esplosive ai pacchi bomba tutte potenzialmente in grado di uccidere. Da qui l’elevata pericolosità dell’organizzazione e dei suoi odierni ispiratori, Alfredo Cospito e Alfredo Maria Bonanno e entrambi detenuti ma, comunque, mai pentiti.
I membri della FAI-I vengono spesso reclutati tra simpatizzanti dell’area anarchica frequentatori di circoli o centri sociali più radicali, impegnati nel sostegno in battaglie anti-governative e, comunque, contro le compagini di centro-destra.
Anche le università sono un bacino di reclutamento non indifferente. Qui gli aderenti mantengono un basso profilo per evitare ogni coinvolgimento e qualsiasi individuazione da parte delle forze dell’ordine.