Egregio Direttore,
ho letto con attenzione l’intervista sulla sindacalizzazione militare rilasciata dalla Onorevole Corda e sinceramente sono rimasto stupito da ciò che ha dichiarato. Quindi questa lettera vuole essere una rispettosa risposta a quell’intervista, cui credo che nonostante l’Onorevole Corda -che vanta quasi due lustri di esperienza nella Commissione Difesa della Camera dei Deputati- dimostra la mancanza di conoscenze specifiche nella materia, portandola a conclusioni che causeranno solo danni al personale con le stellette. Questo non è affatto accettabile e, senza polemiche, mi permetto di eccepire su alcuni passaggi dell’intervista.
In primo luogo mi permetto di chiedere all’Onorevole Corda se stanno lavorando su una Legge sulla Sindacalizzazione Militare o su una Legge che riconosce l’Associazionismo Sindacale Militare. Scrivo questo perché ancora non riesco a capire il Movimento 5 Stelle quale obiettivo si sia prefissato nel portare avanti questa importante innovazione. Nel primo caso, ovvero di una Legge sulla Sindacalizzazione, peraltro richiesta da tutto il popolo in Uniforme, l’avrebbero fatta in cinque minuti, estendendo la Legge 121/1981 anche alle FF.AA. e nessuno si sarebbe lamentato, seppur anche la Legge 121/1981 ha delle importanti lacune. Se invece la Corda vuole riconoscere una Legge sull’Associazionismo Sindacale Militare, nascondendosi dietro una sentenza della Corte Costituzionale, allora dovrebbe smetterla di parlare di sindacato e di grandi conquiste di diritti per i militari. Ebbene SI Onorevole Corda, con questa norma che state approvando, sarete complici di aver relegato i militari a cittadini di serie inferiore e, questo non lo dice un supponente Carabiniere ma l’Art 39 della Costituzione Italiana.
Nell’intervista lei scrive che avete dovuto cercare una mediazione altrimenti la Legge non avrebbe mai visto la luce. Questo significa che Lei avesse in animo una Legge diversa e mediazione non significa accettare tutto ma raggiungere al massimo una intesa che, non deve obtorto collo obbligarvi ad accettare tutto pur di portare a termine un benedetto progetto di Legge. Infatti del suo progetto originario è rimasto solo il numero ed il nome.
Sia la maggioranza delle Associazioni Sindacali che le Rappresentane Militari, sono molto critiche verso il progetto di Legge e sinceramente ritengo sia puerile giustificarlo invocando la strumentalizzazione, non è onorevole e da Onorevole cercare di discolparsi in questo modo. Tutti vogliamo una Legge in grado di poter tutelare il personale e voi non ce la state dando e non solo ne siete coscienti ma ne state diventando addirittura i primi responsabili in quanto partito di maggioranza relativa ed in quanto convinti della bontà del vostro operato. Un esempio su tutti: le consiglio di andarsi a rileggere l’art 8 della sua proposta di legge e noterà che avete applicato norme pubblicistiche su una associazione di tipo privatistico. Praticamente basta essere semplicemente imputati di reato per perdere ogni diritto all’interno del contesto associativo. Come dire se io vertice militare, noto che il tuo difendere i diritti del personale, mi sta penalizzando nella mia opera di comando, trovo qualsiasi metodo anche nella vita privata, ti denuncio ed una volta imputato perdi ogni possibilità all’interno del contesto in cui operi. Grazie Onorevole, certo che questa mediazione bisognerebbe capire con chi l’avete portata in essere?
Aggiungo che in merito al giudice del lavoro quindi non c’è stata mediazione, ma solo l’aver accettato ciò che altri vi hanno imposto. Che conquista, la conciliazione da fare con un Dirigente o Generale che lavora nel Ministero della Difesa, come dire lasciare la pecora sola con il lupo.
Chiudo con le ultime frasi dell’Onorevole Corda, in cui dice “noi stiamo lavorando per approvare la migliore Legge possibile ma non dipenderà solo da noi. Il Parlamento è sovrano e l’ultima decisione spetterà ad esso. Si chiama democrazia”. Democrazia significa applicare semplicemente l’art. 39 della Costituzione, scritta in un’epoca completamente diversa e più rigida. Non farlo significa esattamente l’opposto di quello che lei afferma. Dispiace che in tanti, forse troppi, hanno creduto nell’illusione che voi avreste veramente cambiato l’Italia, ma nel nostro caso avete accettato la mediazione, ovvero il modo più becero di fare politica per giustificare il raggiungimento di obiettivi che comunque non raggiungerete nel modo voluto dal personale interessato. A questo punto Onorevole Corda, prendendo atto che siete diventati il partito della mediazione, e questo mi porta a negativi ricordi passati della prima Repubblica. Mestamente e sommessamente, le auguro ogni bene pur sapendo che lei ed il Movimento cui appartiene state dando il colpo di grazia al diritto del personale, anche se nel recente passato, quando eravate opposizione, occupavate il tetto del Parlamento esponendo uno striscione con la scritta LA COSTITUZIONE E’ DI TUTTI. Ricordi ormai dimenticati al punto che a quello striscione avete aggiunto: LA COSTITUZIONE E’ DI TUTTI AD ECCEZIONE DEI MILITARI.
Antonio Tarallo – Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri e Delegato Co.Ce.R