La Francia chiude la moschea di Beauvais, nel dipartimento dell’Oise nella regione dell’Alta Francia.
Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha disposto per sei mesi la chiusura del luogo di culto (moschea di Bilal) a causa di sermoni che inciterebbero all’odio contro cristiani, ebrei e omosessuali.
“Oggi abbiamo iniziato la chiusura della moschea di Beauvais, perché è completamente inaccettabile. Combatte contro i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei”, ha detto Darmanin su Cnews, confermando le anticipazioni del Courrier Picard.
Stando a quanto emerso, l’imam del luogo di culto, costruito nel 2014 con il sostegno del Municipio, in diverse prediche (alcune delle quali sarebbero state rintracciate anche su YouTube) avrebbe pronunciato parole di fuoco che inciterebbero anche alla jihad.
Venerdì 10 dicembre il prefetto di Oise ha notificato ai responsabili della moschea Bilal la chiusura per sei mesi. L’associazione avrà 10 giorni di tempo per presentare ricorso contro la decisione. Nel frattempo, Samim Bolaky, legale dell’associazione “Espoir et fraternité”, che gestisce il luogo di culto, ha fatto sapere che le dichiarazioni in questione pronunciate dall’imam “si riferiscono a fatti relativi a più di 1400 anni fa, comprese le prime due grandi guerre della storia dell’Islam”. Quindi un errore “lessicale” che non avrebbe consentito di capire che l’imam si riferiva al passato. E anche in merito alle frasi contro gli omosessuali, secondo il legale “l’imam stava solo dando il punto di vista della religione rispondendo a una domanda che gli è stata posta. La domanda era: l’omosessualità è permessa nella religione?”.
Qualsiasi siano state le intenzione dell’imam, la chiusura della moschea è stata confermata dal ministro dell’Interno e apre un ulteriore riflessioni sul livello di rischio in Francia. Dal 2020 il presidente francese, Emmanuel Macron, ha portato all’attenzione il problema del separatismo islamico presente nel Paese e che mette in pericolo i valori stessi della Repubblica. Per questo, si è pensato ad una legge che potesse arginare il fenomeno che nel frattempo ha generato aree del paese in cui la presenza musulmana vive secondo le leggi del Corano e non di quello dello Stato.
La menace terroriste reste élevée en France. Nous avons considérablement renforcé les moyens pour lutter contre le terrorisme :
👉37 attentats islamistes déjoués depuis 2017
👉doublement du budget de la DGSI
👉1900 emplois supplémentaires depuis 2017 dans la lutte antiterroriste pic.twitter.com/HJo08qISZ6— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) December 14, 2021
Gli insegnanti sempre più spesso vengono minacciati se a scuola propongono insegnamenti contrari alla religione (emblematico il caso di Samuel Paty, sgozzato proprio a causa dei suoi insegnamenti sulla libertà di espressione) e i cristiani presi di mira. Tra gli ultimi episodi segnalati, quello accaduto l’8 dicembre a Nanterre dove una trentina di fedeli della parrocchia di Fontenelles sono stati aggrediti da una decina di persone durante una fiaccolata organizzata per la festa dell’Immacolata Concezione: “Sul Corano ti taglio la gola”, “Kouffars” (“miscredenti”), “bande di f…”, “non siete in casa” sono alcune delle frasi pronunciate dagli aggressori.
La Francia frena sulla tolleranza e sceglie la linea dura contro gli islamisti