AFD va anche un po’ meglio al Sud, che però è tradizionalmente di destra e quindi favorisce i partiti di destra. Non dimentichiamo che diversi elettori conservatori si sono stufati della Merkel e si sono spostati su altri partiti, liberali inclusi.
Sembra che un po’ tutti i populismi siano la via semplice per esprimere problemi più complessi, che tirino fuori tematiche su cui si abbaia tanto e si morde poco. A sentire i discorsi “anti-casta” di tantissime persone ci si doveva aspettare che la metà degli italiani votasse sì al referendum costituzionale, solo ed esclusivamente per il taglio delle poltrone. Invece sappiamo tutti come è andata. Il guaio è che in questa superficialità cascano anche molti commentatori che dovrebbero offrirci analisi profonde, quando invece si limitano a riportare le prime cose che sentono. Facile fare gli opinionisti così.
A sinistra, invece di far partire i soliti panegirici inconcludenti sull’immigrazione, si pensi piuttosto al vero dato eclatante delle elezioni tedesche: la socialdemocrazia è finita, la SPD al 20% nonostante il prestigio di Schulz è una catastrofe.
La sinistra riformista, quella che non vuole essere anti-tutto, deve fondersi coi liberali e con i cristiano-democratici, deve nascere una nuova famiglia politica incentrata sui temi della globalizzazione e della tecnologia, altrimenti si muore.