Qualcuno potrà domandarsi perchè ho messo il punto interrogativo, dopo la parola vaccino. Semplicissimo. Dipende da quella che ritengo una mia mania: quella di utilizzare, sempre, sia quando parlo, che quando scrivo, termini corretti, nel senso che l’espressione corrisponda al significato delle parole. Quello originale, ovvero, come si preferisce, ovviamente, … certo non quello inventato da quelli che si credono superiori, persino ai Padri della lingua italiana e stanno producendo storture i cui nefasti effetti si potranno godere appieno con il tempo. Questo, e non altro, è il motivo del punto interrogativo.
E chiariamolo bene che intendo dire … riguardo ai “vaccini”.
Tutti ormai ne parlano così chiamandoli e guai, non dico a criticare la vulgata ormai universale, secondo cui contro questo che, secondo alcuni passerà alla storia come Il Male del secolo, se non addirittura di tutti i tempi, e rispetto al quale ho mie idee (rubo l’espressione dal titolo di un programma molto noto), un po’ fuori dal coro, e che per costoro ha un solo rimedio, che chiamano, per l’appunto, “vaccino”, ma persino a porsi delle domande.
E che scherziamo?!
Ti fai domande, e non accetti supinamente, come del resto la maggior parte degli inebetiti dalla paura, forse convinti che grazie a scienziati e imbonitori vari, la strada sia una sola, e magari che non si morirà più?
Allora sei … nell’ordine che preferite … un negazionista, un complottista, un populista, un sovranista, magari un fascista (che per molti ci sta sempre bene tra le accuse, anche quando non c’entra un fico secco), e via dicendo.
E lasciamo perdere anche qui l’improprio utilizzo di termini che hanno tutt’altro significato, tipo “negazionista”, che è il termine con cui da sempre si indica chi nega l’esistenza della persecuzione degli ebrei (come se, invece che una crudele realtà, sia il frutto di un sogno), e che con il porsi dubbi non c’entra un accidente.
Lasciamo pure perdere l’inflazionato “complottista”, termine che penso sia stato coniato da poco diligenti studenti della materia della storia ai tempi in cui andavano a scuola, visto che, da che mondo è mondo, la storia umana è passata attraverso veri, e quasi sempre tragici, “complotti”, che ne hanno determinato mutamenti e scompigli, e torniamo al “vaccino”.
Scusate se mi permetto, ma siete proprio sicuri che “vaccino” sia il termine corretto per descrivere quel che qualcuno sta cercando di obbligare a fare tutti?
Secondo l’enciclopedia Treccani direi di no, visto che lo descrive come un preparato che viene inoculato nell’uomo “… con lo scopo di provocare un’immunità attiva nei riguardi dell’agente, attraverso la formazione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo”.
Tradotto in linguaggio più semplice … qualcosa, poi chiamatelo come vi pare, che immunizza … per tutta la vita!
Così almeno ci hanno insegnato, quando l’istruzione era diversa da quella di oggi.
E allora, sempre per capirci, un vaccino è quello che impedisce che il male che va a contrastare possa colpire chi lo ha avuto … per tutta la vita!
Se le parole hanno ancora un senso … vaccini sono quelli contro il vaiolo e la poliomelite … non questo!
Se non immunizza definitivamente, se deve esser ripetuto, alla cadenza che dicono quelli che dicono di saperlo (e non si sa su che basi poi, visto che ognuno ne indica diverse), sarà un farmaco, un medicamento, chiamatelo come vi pare … ma per favore … non vaccino!
Con l’utilizzo di termini impropri, si fa credere alla gente qualcosa di diverso dal vero.
E non ho detto nulla sugli effetti collaterali, sia diretti che indiretti, che pure è un problemuccio che forse sarebbe il caso di approfondire, non credete?
Sono sempre stato convinto dell’affidabilità della scienza, ma da qualche tempo, avendo visto con quale disinvoltura, molti scienziati, o presunti tali (sarà lecito dubitarne, visto quel che gli si è sentito dire?), è passato dall’affermare un qualcosa … a sostenere l’esatto contrario … beh, scusate la diffidenza, ma mi sono fatto molto più cauto nell’attribuir patenti di affidabilità così a occhi chiusi.
Non voglio parlare di qualcuno in particolare, anche se è ovvio che questi dubbi siano stati individui in carne e ossa a farmeli venire, ma solo sollecitare qualche riflessione sul problema in generale.
Da sempre diffido, quando vedo anomale uniformità di giudizi e posizioni, un po’ in ogni campo, ma ancor di più lo divento, quando noto che quelli che hanno il monopolio della c.d. “libera informazione”, quale che sia la loro appartenenza, sono tutti uniformati, come in un coro che ha però una sola voce, e che sostiene un unico diktat.
Paradossalmente poi … dicendoci allo stesso tempo … che in realtà … ancora non se ne sa abbastanza!
Chi solleva dubbi, più o meno fondati, non è questo che importa, viene invitato in certe trasmissioni televisive … solo per esser messo nel ridicolo, quando l’astuto conduttore ci riesce, e comunque per esser esposti alla gogna mediatica, quando non addirittura minacciati …
Non so i motivi ovviamente, che certamente però ci sono, semplicemente noto queste, che per me sono vere anomalie.
Sulla questione dei vaccini, è proprio questa anormale unanimità che inquieta, e rende sospettosi.
Possibile che davvero siamo arrivati al pensiero unico?!
E poi … avete fatto caso che ormai si parla solo di “vaccini”.
Virus?
Lo risolverà il vaccino
Crisi economica?
Idem come sopra.
Mali del mondo?
Quella è la soluzione.
Eppure solo poco tempo fa, l’antidoto era l’app immuni, di cui però non si parla più e da molto.
Ora, a parte il piccolo dettaglio che, saggiamente in passato, di fronte a qualunque tipo di situazione critica, chi ha l’onere di fare le scelte per tutti, e ancor di più quando in ballo è la vita, appronta più e diverse soluzioni, o almeno strategie di contrasto, vi pare davvero possibile che nel caso del covid, la via di uscita possa essere una e una sola?
Non mi riferisco ovviamente al contrasto sul piano medico, anche se, pure su questo noto uno strano “assembramento”, se mi si passa il termine, di tutti gli esperti, e soprattutto inesperti, nel proclamare che la soluzione è solo quella, ma proprio sotto il profilo concettuale.
Mi spiego meglio.
Da che mondo è mondo, per risolvere qualsiasi problema, lo si deve prima individuare esattamente, acquisirne i dati essenziali, creare un antidoto, farmaco, vaccino o quel che vi pare … sperimentarlo … e poi, solo dopo aver seguito questa scaletta …. individuata la soluzione, o la strada da seguire, passare alla somministrazione.
In questo caso, a fronte di una assoluta fumosità dei dati essenziali, si offrono (o impongono?), soluzioni, che palesemente si mostrano come tentativi, neppure tanto approfonditi.
Ma la cosa incredibile è che tantissimi, se non quasi tutti, ognuno per le sue ragioni (e la più inquietante è quella che ho sentito, anche da amici, che spiegano la loro … voglia di vaccino … sulla convinzione di poter così ottenere il “passaporto”, che credono indispensabile per poter tornare liberi), si sono convinti di volerlo avere.
Nessuno di loro però sembra aver notato, che di fianco a questa massiccia campagna chiamiamola “vaccinale” … c’è una nota assai stonata.
Quale?
Semplicissimo … quella per cui si sta cercando in ogni modo di inventare un’immunità, uno scudo l’hanno chiamato, sia per il pericolo dei rischi di esser sottoposti a processo penale, hai visto mai morisse un po’ troppa gente, sia sotto quello civile risarcitorio!
Signori, qualcuno si vuole svegliare .. o volete davvero continuare a credere a tutto quello che il più accattivante imbonitore vuol farvi credere?!
Se è indispensabile esser vaccinati tutti, se i “vaccini” scoperti, e non sperimentati come si fa sempre per qualche anno, sono così sicuri … qualcuno può farmi capire per quale ragione si dovrebbe introdurre uno “scudo penale”?!
A pensar male si fa peccato diceva uno anni fa… e io mi sento molto peccatore oggi!
Ogni farmaco, prima di essere immesso in commercio necessità di studi approfonditi, di anni, e solo questo, anzi questi, perché ne sono usciti già più d’uno, e altri stanno per arrivare … non ne hanno bisogno?!
E fatevela una domanda!
Ma se il vaccino (o i vaccini, perché a sentir chi li propugna, non è che siano davvero uguali poi), è così sicuro, così salvifico, così unico … qualcuno è in grado di spiegare … non con chiacchiere che ripetono concetti che spesso chi le fa neppure conosce, per quale diavolo di ragione volete introdurre una tutela penale per chi lo inocula alla gente?!
Se è sicuro, perché si pretende di imporre questa inquietante forma di immunità?
Forse non si sbaglia più nella pratica medica?
E no .. per il “vaccino” … tutte le tutele … poi, se chi te lo pratica, commette un errore materiale, dagli esiti letali … e beh, non si può dir nulla, stava praticando il vaccino … e quindi … e quindi ti è andata male, che vuoi fare …
Ricordo quel che accadde a un amico, anni fa, sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico da un luminare della chirurgia.
E infatti … intervento tecnicamente perfetto.
Peccato però che, quando doveva iniziare la convalescenza, venne assalito da dolori lancinanti.
Che era successo?
Semplicissimo.
Grazie a una non giovanissima, e quindi esperta, infermiera che, non ritenendo possibile, alla luce di quel che leggeva nella cartella clinica, che persistessero dolori, gli disse mi faccia vedere, e quando lo scoprì, urlò Oddio!
Che era successo?
Che il luminare lo era davvero, e aveva eseguito un intervento perfetto …e però quello che aveva inserito i tubi del drenaggio … forse stressato da chissà quali gravi pensieri … li aveva invertiti … così facendo rientrare il materiale purulento che doveva spurgare verso l’esterno … all’interno del corpo del malcapitato.
Che voglio dire con questo?
Molto banale … che l’uomo, in quanto essere fallace … è capace di sbagliare … e di far danni talvolta irrimediabili.
E allora, ripeto, si può sapere per quale ragione si dovrebbe regalare un’immunità assoluta da rischi, sia di ordine penale che, e forse soprattutto, civile, a chi, non per cattiveria certamente, ma magari per imperizia, mera distrazione, o quel che vi pare … vi produce danni?!
Davvero pensate sia così fantasioso dubitare che questo c.d. “scudo penale” sia mirato a proteggere da conseguenze chi lo pratica agli altri, magari perché non si è poi così sicuri che quel che si inocula non ne produca altri di danni?
È essere negazionisti porsi questa domanda?