Estonia e Usa insieme per la cybersecurity. L’information sharing è essenziale per lo sviluppo di best practices nell’approccio alla difesa del quinto dominio. Per questa ragione, con la medesima logica sottesa alla creazione dei CSIRT, l’Estonia e gli Usa hanno raggiunto un’intesa quinquennale preordinata alla realizzazione di un progetto di che faciliterà tra i due paesi lo scambio di informazioni sulla minaccia cibernetica. Si tratta della più importante intesa sviluppata nel dominio cibernetico tra i due paesi.
Mossa a sorpresa e molto strategica della superpotenza americana che continua il suo impegno nel fronteggiare la minaccia cibernetica, con un’attenzione particolare a quella proveniente da paesi non amici, così come chiaramente declinato nella sua national strategy. Del resto, l’Estonia ha guadagnato sul campo il riconoscimento di nazione resiliente, in conseguenza non soltanto della risposta, nel lontano 2007, ad uno dei più pervasivi ed impattanti attacchi informatici (da molti analisti attribuito alla Russia), ma anche per la sua proattiva capacità di evolversi in innovazione digitale, attestandosi oggi come uno dei più importanti player mondiali della sicurezza informatica.
Non a caso, la Nato ha creato il suo centro di eccellenza per la difesa informatica proprio nella capitale estone di Tallinn. Secondo il direttore generale del centro estone per gli investimenti della difesa, Kusti Salm, molte nazioni non condividono le informazioni sulla minaccia cibernetica per il timore di esporre le proprie vulnerabilità. E questa è la principale ragione per cui nessuna nazione vuole farlo davvero. Tuttavia, è molto importante tenere conto del fatto che la tecnologia per la cybersecurity nel suo insieme continua a evolversi rapidamente e, purtroppo, molto meno rapidamente si evolve lo sviluppo di una intelligence sharing per la mitigazione delle vulnerabilità. A questo riguardo è chiaro Salm nell’affermare che “non ci sono stati troppi progressi in questo campo perché sono attività piuttosto ambiziose”. In tale prospettiva, l’accordo di cooperazione rappresenta un modello innovativo di finanziamento congiunto tra i due paesi con condivisa ripartizione delle quote di progetto tra Stati Uniti ed Estonia. Il Centro estone per gli investimenti della difesa sovrintende alle acquisizioni e alla ricerca per i militari del piccolo paese baltico. Salm ha dichiarato che la sua organizzazione controlla circa il 60 percento del bilancio annuale della difesa estone, che attualmente ammonta a circa 660 milioni di dollari.
L’intesa con gli Stati Uniti ha dunque un obiettivo molto sfidante perché mira ad integrare un processo automatizzato di intelligence sharing, il che significa che molti dati raccolti dai sensori dell’internet of things potrebbero essere continuamente scambiati tra le parti. “La cyber threat è in continua crescita e non accetta alcun confine nazionale”, ha affermato Salm. Le prime insights dello sforzo sono previste entro tre anni e secondo funzionari estoni altri paesi, anche del blocco UE, potrebbero unirsi al progetto.
Il principale appaltatore del progetto è una società estone specializzata nella protezione cibernetica delle infrastrutture dalle minacce cibernetiche.