Un incontro per definire i termini della coda contrattuale. Lo chiedono al governo i Cocer di Esercito, Marina e Aeronautica che attendono che il nuovo esecutivo convochi le parti per discutere quello che il passato governo ha lasciato in sospeso dopo la firma per il rinnovo del contratto a gennaio scorso. Durante le trattative riguardanti il contratto stipendiale dei militari e poliziotti, il governo Pd promise di voler continuare i lavori dopo una prima firma per poi procedere alla stesura di norme con i fondi stanziati per la cosiddetta specificità da recepire con la coda contrattuale. Ma questo non è mai avvenuto lasciano di fatto la patata bollente al nuovo esecutivo. E proprio con gli attuali referenti chiedono di parlare i rappresentanti delle forze armate.
“I Cocer Esercito, Marina ed Aeronautica – si legge in una nota – riuniti nel comparto Difesa, si domandano per quali motivi il Governo non dia immediata attuazione a quanto previsto dall’Art 19 del DPR 40/2018 che posticipava ad apposita “coda contrattuale 2016-2018” l’approfondimento dei temi non affrontati dal precedente esecutivo per una inspiegabile scelta politica. Siamo certi aggiunge il comunicato – che il confronto sul tavolo concertativo porterà al Governo la ricchezza di poter capire gli sforzi, le fatiche e le difficoltà affrontate quotidianamente dalle donne e uomini delle forze armate, patrimonio della collettività, a garanzia della sicurezza interna ed esterna del Paese. Un Governo del cambiamento saprà invertire la rotta rispetto al passato e per migliorare la condizione morale e professionale del personale rappresentato”.
Per questo motivo “il Cocer del comparto difesa – conclude la nota – ha chiesto formalmente una immediata ripresa dei lavori sul tavolo di concertazione presso il Dipartimento della funzione pubblica inopitamente sospesi nello scorso mese di marzo”.