Escono dal buio della periferia urbana o dei boschi per terrorizzare i passanti. Una nuova moda che da Oltreoceano è arrivata in Gran Bretagna fino a toccare anche l’Italia. Quella degli horror-clown. Il fenomeno esploso negli Stati Uniti negli ultimi mesi ha generato una psicosi collettiva. Alcuni Stati hanno già deciso di bandire i travestimenti ispirati al personaggio del pagliaccio assassino Pennywise, plasmato dalla penna di Stephen King nel romanzo It.
Le contee degli Usa, quelle che corrispondono alle nostre province, sono in allerta. L’ultima città in ordine di tempo ad aver preso provvedimenti è Kemper County in Mississipi. Lì il Consiglio comunale ha detto basta ai travestimenti fino alle festività di Halloween, giorno in cui la febbre da clown potrebbe esplodere nel Vecchio Continente, visto che la moda è già arrivata in Gran Bretagna. Lo stesso è avvenuto in New Haven in Wisconsin, dove chi si travestirà nella notte delle streghe incorrerà in una multa di 150 dollari. Ma sono solo gli ultimi ad aver preso provvedimenti in materia.
I video su Clown Sightnings, gli account Twitter e Facebook che monitorano il fenomeno dagli Usa al Galles, mostrano come le reazioni ai clown siano varie. Si va dallo spavento alla minaccia con arma da fuoco, anche se è difficile stabilire se si tratti di una pantomima creata ad arte per alimentare questo gioco di ruolo che ormai impazza in tutto il mondo. Nelle ultime ore i pagliacci sembrano aver invaso anche l’Europa Continentale.
In Germania solo nel fine settimana sono stati 86 gli avvistamenti nel Nordreno-Vestfalia. I Grusel Clown, pagliacci della paura, hanno colpito i passanti fisicamente, per rendere la recita più credibile. È accaduto a Berghein dove un ragazzo è stato colpito al braccio da un clown uscito improvvisamente da un cespuglio. Anche nel nostro Paese gli avvistamenti non sono mancati. Sul litorale Domizio e alla periferia di Catania si sono verificati i primi avvistamenti.
L’identità nascosta da trucco e parrucca ha spesso indotto la polizia americana a prendere provvedimenti. Arresti e divieti di travestirsi sono stati la conseguenza principe. In una nota la polizia dello Utah ha avvisato la popolazione: “E’ illegale sparare ai clown”, arginando una possibile deriva violenta del fenomeno. Ma le segnalazioni saranno comunque gradite alle forze dell’ordine.
In Rete, intanto, è già aperta la caccia al clown: numerosi gruppi sui social prendono il nome di cacciatori di clown. I “Clown Hunters” sembrano essersi diffusi non solo negli Stati Uniti. Gruppi Facebook con lo stesso fine sono nati da Perth, in Australia, al Maryland negli Usa, passando per Brighton nel Regno Unito fino ad arrivare alla Nuova Zelanda. A guardare le attività di questi gruppi, le apparizioni horror di chi si traveste da pagliaccio sono frequenti nei luoghi popolati da bambini e adolescenti, come i college e le scuole. In un post del gruppo che si occupa di arginare il fenomeno a Perth, in Australia, viene avvisata la community dell’apparizione di un clown nei pressi di un college cattolico a Burnbury, nella contea della città.
Il linguaggio minaccioso è spesso utilizzato per dissuadere chi, per gioco, tenta di spaventare i passanti. Non mancano foto di uomini in parrucca e naso rosso messi in ridicolo o ritratti al fianco di cacciatori armati di fucili mentre giacciono ai loro piedi. Si tratta di un gioco delle parti ovviamente: parallela alla moda del clown è nata quella degli anti-clown.
L’ironia, spesso macabra, dei cacciatori di pagliacci arriva a identificare i clown come una specie di selvaggina. Sono decine i fotomontaggi che ritraggono permessi per la caccia ai clown, mirini di fucili che puntano alla fronte dei pagliacci o addirittura scene che sembrano provenire da film thriller, dove il corpo del clown è crivellato di colpi da arma da fuoco.
Nella community che notifica gli avvistamenti nel sud dell’Ohio, negli Usa, gli amministratori della pagina Facebook hanno redatto un decalogo di come spostarsi per filmare e, se necessario, difendersi dai clown. Infatti, leggendo i 7 punti che un amministratore della pagina elenca, si trova un “non attaccate mai per primi” e soprattutto “non sono permesse armi, se saranno notate chiamate la sicurezza e tenetevi a distanza”. Ma il primo articolo rende l’idea di come la cosa possa facilmente sfuggire di mano: “Gli amministratori sono esonerati da responsabilità penali riguardanti gli iscritti”.
Molte pagine hanno un intento ludico, ma il linguaggio minaccioso di alcuni gruppi rende il confine sottile. Alcune community nascono con l’intento di mantenere una logica di gioco, altre come quella del Devonshire in Inghilterra, si propone di “aiutare la polizia a catturare” i clown. Per seguire gli spostamenti dei nasi rossi è nata anche un’applicazione, Finda Clown, che raccoglie gli avvistamenti e li localizza in mappe in base alle segnalazioni degli utenti.
Un enorme gioco di ruolo in cui, però, a volte le cose si sono fatte serie. Non sono mancati gli arresti di uomini in costume da parte delle polizie locali in Usa. Tanto che a Tucson, in Arizona, i clown professionisti che lavorano negli ospedali e nelle feste sono scesi in piazza al grido di “Clown Lives Matter”. La manifestazione dell’8 ottobre scorso si proponeva di dare dignità al lavoro dei professionisti del naso rosso, la cui fama è stata macchiata dalle apparizioni horror dei loro “cugini” cattivi che spesso provocano nei passanti reazioni di impeto.
La reazione, a volte violenta, dei passanti è legata a come avvengono le apparizioni dei clown. Spesso, in vesti che ricordano più il pagliaccio assassino di Stephen King che un intrattenitore in una festa per bambini, i clown appaiono con in mano coltelli o spranghe mentre bussano la notte alle porte di qualche casa o sul ciglio della strada mentre le auto si fermato al semaforo. Anche se il loro intento è semplicemente spaventare.
Sembra un gioco di ruolo globale, ma la caccia al clown è aperta. Nella notte di Halloween gli avvistamenti degli horror clown sono destinati ad aumentare.