a cura di Marco Rocco
Abbiamo visto come, dopo l’incontro di Helsinki del 16 luglio scorso tra Trump e Putin, praticamente tutti i media occidentali siano sembrati rammaricati del fatto che fosse “scoppiata la pace” tra le due superpotenze, forse preferivano continuare ad avere Putin come nemico ufficiale. Il motivo non ha niente a che fare con le ideologie, è semplicemente dovuto a questioni di potere e, soprattutto, di soldi, tanti soldi.
In breve, negli ultimi 15 anni circa e soprattutto dopo il 2008, il mondo ha sperimentato il più grande e spropositato accumulo di ricchezza della storia umana. Capitò in particolare a partire dalla crisi subprime quando, per salvare il sistema bancario occidentale ormai fallito (con la notabile eccezione delle banche italiane, ndr) si iniziò ad inondare il mercato con carta, con soldi stampati dal nulla. Tutto bene, vennero salvate le banche: il problema fu che nel 2011-12 di fatto le banche mondiali erano state rese “sane” e bisognava interrompere il flusso folle di denaro facile sul mercati, che iniziava a far alzare i corsi.
Lì iniziò la corruzione vera di Obama il quale, invece di tornare alla normalità, preferì continuare col denaro facile, coi tassi a zero, facendo esplodere i corsi di borsa in un modo mai visto per consistenza e direzionalità. Ossia facendo esplodere la ricchezza dei detentori delle aziende quotate: da allora Obama è il beniamino dei miliardari globalisti! Tale accumulo di ricchezza fu enorme, ma purtroppo non avvenne gratis: è stato infatti pagato dalla classe media occidentale ormai in estinzione proprio perchè tutta quella enorme massa di denaro non è mai arrivata all’economia reale; ossia i problemi che portarono alla crisi, l’accumulo di debito privato e delle famiglie per incentivarle a consumare, non sono mai spariti, sono sempre lì, anzi sono stati peggiorati dai tassi bassi. Ma almeno le banche furono salvate.
Appunto, storicamente cotanto accumulo di ricchezza non avviene mai gratis: infatti la gente comune, il popolo, ha votato Donald Trump proprio per questo, perchè le cose in realtà – per chi non è miliardario – non vanno così bene in Usa, anzi (vedasi solo il livello degli stipendi quasi mai in salita, o anche l’effetto destabilizzante di aziende ad esempio come Amazon sul commercio al dettaglio, di proprietà della persona diventata la più ricca del mondo in soli 10 anni). Da qui l’ondata elettorale Trumpiana contrapposta ai globalisti di Hillary Clinton, ossia contro gli stessi che vorrebbero la guerra con Putin, come avete letto sui media questa settimana.
Ed arriviamo al vero motivo della deriva guerrafondaia dei governi che si sono succeduti nel mondo occidentale negli ultimi 6 anni: essi sono espressione, difendono gli interessi, del nuovo signorotto feudale globalista ultra ricco che ha accumulato tesori enormi sulla pelle del 99,9% della gente. Nello specifico non parlo dell’Italia ma di tutto il mondo occidentale. Si noti che per dare forza alle proprie ragioni tale fronte globalista si avvale della proprietà giornali (di norma in perdita) e di una rete globale di protezione e di propaganda ben organizzata (chiedetevi perchè i principali giornalisti occidentali hanno rapporti paralleli – ossia vengono co-stipendiati – anche dalle aziende di George Soros) e dunque vede Donald Trump, quello che ha preso il potere col voto popolare, quello che non ha studiato – e dunque non è stato indottrinato – nelle grandi scuole Usa ed europee, quello che è cresciuto in cantiere con i suoi operai, come il diavolo impersonificato.
In fondo il problema è molto semplice da comprendere: i globalisti, gli anti Trump, i miliardari occidentali e, perchè no, mondiali, vogliono la guerra con Putin solo perchè hanno bisogno di un escamotage, di una grande distrazione, fin anche di una guerra – e in parallelo anche di migranti ignoranti a cui dare il voto appena fatti sbarcare con il fine di farli votare Dem ossia globalista, perpetrando il loro controllo del potere – con il solo ed unico obiettivo di evitare che capiti quello che è sempre successo nella storia umana in circostanze simili: una grande discontinuità che permetta la redistribuzione della ricchezza per il tramite di un governo interessato ad una crescita e quindi ad un benessere più solido e meno concentrato, più omogeneo, più condiviso.
In fondo, Vladimir Putin conosce molto bene il problema e lo ha in gran parte risolto: ai tempi di Boris Eltsin si imposero gli oligarchi russi che si erano appropriati della quasi totalità risorse naturali di Mosca. Putin li ha regolarizzati, oggi non sono più così ricchi – e così numerosi – come una volta, ma in compenso la classe media russa si sta espandendo. E quindi lo elegge Presidente con un plebiscito. Immaginate dunque il terrore dei globalisti occidentali per il quadretto di Helsinki, intendo il terrore di coloro che si sono impossessati negli ultimi 10 anni della risorsa primaria dell’occidente , che si sta però esaurendo: i consumi ed i consumatori. Appunto, come un serpente che si morde la coda, la ricchezza occidentale creata coi consumi è stata creata col debito ed oggi gli Usa, e in particolare le famiglie, sono al limite del collasso a causa di eccesso di debito personale che da dopo il post crisi del 2008 non ha fatto che crescere. Dunque, ecco la genesi del voto presidenziale a Trump, che vuole correttivi, che vuole favorire il consumo interno sì ma quanto meno senza generare debito estero, ossia consumi di prodotti nazionali, colui che auspica più crescita interna ovvero un dollaro molto più debole. E che non lo ottiene, causa interessi incrociati di altri paesi mondiali i quali, ben consci della tensione indotta nelle relazioni politiche interne Usa, si sono schierati coi globalisti. Non perchè necessariamente li amino ma perchè – parlo di Cina ed Europa franco tedesca – vogliono godere tra i due litiganti, i trumpiani e i globalisti clintoniani dentro i confini Usa. E quindi ne approfittano per gettare benzina sul fuoco, alimentando le tensioni ossia sperando che il gioco al massacro entro i confini americani continui. Con il fine di potersi sostituire al dominus a stelle e strisce, per quando riguarda l’Ue franco tedesca quanto meno al comando dell’Ue e possibilmente del nord Africa.
La Cina gioca un ruolo simile, ma puntando a sostituirsi al dominus nel East Asia
In tale contesto un alleato Usa come l’Italia è – e soprattutto sarà – sempre considerato un problema da risolvere, probabilmente con la nefasta austerità senza soluzione di continuità. Chi vincerà è impossibile da dire, chiaramente non essendo miliardario spero sia l’asse Trump-Putin. Posso solo aggiungere che se l’asse della pace vuole vincere, appunto l’asse Trump-Putin, deve dare un segnale concreto: oggi i globalisti sembrano invincibili perchè appaiono intoccabili, impuniti. La normalizzazione pubblica di un attore globalista potrebbe essere una valida soluzione. Anche perchè a fare nulla Trump e Putin alla fine perderanno, sta comunque a loro la prima mossa.